L’equilibrio è una funzione complessa le cui finalità principali sono:
· il mantenimento dell’orientamento spaziale
· il mantenimento del centro di gravità (COG) entro i limiti di sostegno e la correzione della posizione del COG in caso di perturbazione; quando queste azioni non siano garantite in modo efficace il rischio di caduta diventa una condizione limitante l’autonomia del soggetto, con ripercussioni importanti anche sulla sfera emotiva;
· assicurare le condizioni più economiche di gestione del movimento, con l’obiettivo di permettere di arrivare a un risultato nel minor tempo possibile e con il minor dispendio energetico;
· garantire, attraverso il controllo del movimento oculare, la persistenza di un’immagine chiara a livello foveale.
L’equilibrio è quindi un concetto dinamico in cui si susseguono gli atteggiamenti posturali ideali rispetto alla situazione ambientale e ai programmi motori previsti. La postura al contrario è un concetto statico, definito dal rapporto che i segmenti corporei contraggono in quel preciso istante. In una qualsiasi postura il corpo non è immobile, in quanto soggetto a numerose forze, di cui la principale è la gravità; il suo punto di applicazione risulta essere a livello del 55% dell’altezza del soggetto, in un punto definito appunto COG.
La proiezione a terra del COG è denominata Centro di Pressione (CdP).
La funzione dell’equilibrio si avvale di numerosi contributi sensoriali, che il SNC elabora in relazione alla situazione ambientale e alla memoria, per poi produrre adeguate risposte motorie.
Gli input vengono analizzati e gerarchizzati sulla base delle informazioni che si hanno in quel specifico contesto (al buio la vista è scarsamente utile e sono importanti i contributi somatoestesico e vestibolare) e da quella analisi scaturisce la scelta immediata della migliore risposta motoria nel repertorio delle varie posture immagazzinato in memoria.
In ambito clinico lo studio della postura e dell’equilibrio si limita ad alcune condizioni standard. Tra i test clinici di studio del riflesso vestibolo spinale sono tuttora ampiamente utilizzati:
• Romberg
• Prova di Unterberger
• Marcia a stella
In ambito strumentale si utilizzano sistemi di valutazione della postura che si differenziano per tecnologie e obiettivi. I sistemi posturografici sono anche denominati stabilometrici in quanto analizzando la postura forniscono informazioni sulla stabilità del soggetto.
I sistemi posturografici statici debbono principalmente consentire di quantificare le oscillazioni posturali del soggetto testato e di analizzare la strategia utilizzata per mantenere la posizione, tenendo in considerazione l’apporto dei sottosistemi coinvolti (visivo, propriocettivo e vestibolare). La valutazione di diversi parametri e la loro confrontabilità nel tempo; per questa ragione le modalità test devono essere standardizzate, così come le condizioni in cui l’esame viene svolto.
Nel nostro studio utilizziamo la pedana stabilometrica Cyber-Sabots, che attualmente è la pedana per l’analisi postulare più avanzata presente in europa.